Il Catasto prima dell'Unificazione d'Italia


  • - Piemonte e Liguria, comprendente il Piemonte, la Liguria, la Valle d’Aosta,
  • l’Oltrepò Pavese e la Lomellina (attualmente in provincia di Pavia);
  • - Lombardo-Veneto, comprendente la Lombardia (Lomellina e Oltrepò Pavese
  • esclusi), il Veneto e il Friuli (senza la Venezia-Giulia);
  • - ex Ducato di Parma e Piacenza, comprendente le attuali provincie di Parma
  • e Piacenza e il territorio di Pontremoli (ora in provincia di Massa-Carrara);
  • - ex Ducato di Modena e Reggio, comprendente le attuali provincie di Modena
  • e Reggio Emilia e la Lunigiana (ora in provincia di Massa-Carrara);
  • - Toscana, comprendente il territorio delle attuali provincie toscane ad esclusione
  • di quello di Massa-Carrara;
  • - ex Stato Pontificio, comprendente il Lazio, l’Umbria, le Marche e la Romagna
  • (ossia le attuali provincie di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini);
  • - ex Stato Napoletano, comprendente Abruzzo, Molise, Campania, Puglia,
  • Calabria e Basilicata;
  • - Sicilia;
  • - Sardegna, rilievo a vista
  • Per un totale di 24 catasti ufficiali, che costituiscono il Catasto Terreni italiano.

  • Come si può facilmente capire, in una situazione del genere ci sono grandi problemi
  • di omogeneità a causa di:
  • - diversi tipi di catasto (solo 15 su 24 erano geometrici particellari, ma uno di
  • questo con rilievo a vista);
  • - diversi metodi e strumenti di rilievo;
  • - diverse unità di misura;
  • - diverse tipologie d’estimo;
  • - diversa moneta.

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